Spesso, referti radiografici o risonanze magnetiche, riportano evidenze di curve rettilinizzate o addirittura inverse, riferite principalmente al tratto lombare o cervicale; ciò, è attribuito alle curve della colonna vertebrale che hanno perso la loro fisiologica struttura.
Una colonna vertebrale sana, presenta principalmente 3 curve:
- lordosi Cervicale (curva a raggio convesso)
- cifosi Dorsale (curva a raggio concavo)
- lordosi Lombare (curva a raggio convesso)
L’alterazione di queste curve fisiologiche della colonna vertebrale, se non dovute a diretti traumi, fratture o patologie ossee specifiche, non sono altro che adattamenti, compensi antalgici, che rispettano le 3 leggi fondamentali del Sistema Tonico Posturale (STP: E’ quel sistema che elabora tutte le informazioni provenienti dall’apparato visivo, stomatognatico, vestibolare, muscolo scheletrico, podalico, cutaneo e psico-emozionale, e ne regola l’equilibrio e il movimento in modo automatico, permettendogli di adattarsi all’ambiente in cui si trova per svolgere al meglio le diverse attività motorie).
Le 3 leggi del STP:
- Non dolore
- Equilibrio
- Funzione
Il corpo sfugge inevitabilmente al dolore escogitando strategie compensatorie per poter rimanere in grado di sostenere le proprie funzioni, anche se precarie al principio, garantendone il miglior equilibrio possibile; la scoliosi, ad esempio, è forse la più astuta strategia messa in atto dal STP per sfuggire ad un disagio fisico e/o psichico.
Inoltre, inesorabilmente, Il perdurare a lungo della postura compensatoria, determinerà accorciamento e fibrosità dei tessuti fasciali, muscolari e legamentosi riferiti ad alcuni distretti, causando conseguentemente nel tempo considerevoli disequilibri, alterazione delle funzioni e dolori articolari.
Come riportare in equilibrio la propria postura?
Allungare, riequilibrare e sbloccare le articolazioni non basta, se non si giunge a scoprire e trattare le effettive cause che hanno nel tempo determinato una tale condizione di squilibrio e di dolore.
Ciascun corpo metterà in atto adattamenti diversi in base al proprio vissuto, le articolazioni divenute ipo-mobili, per compenso ne comporteranno altre iper-mobili, sono poi queste ultime in cui si accuserà il dolore prossimo.
Mezieres sosteneva che ‘La causa non è mai lì dove si manifesta il dolore’. (salvo il caso in cui vi fosse avvenuto un trauma diretto).
Quindi da dove cominciare?
Da un’accurata indagine che comprenda una ricerca cronologica dei diversi traumi/dolori vissuti dal paziente, relazionandoli alla sua postura, verificandoli con l’aiuto di opportuni test per individuare e successivamente trattare le cause primarie che li hanno generati, destrutturando eventuali engrammi motori errati e riarmonizzando l’intero corpo in postura globale decompensata.
Un piccolo esempio d’indagine è quello di correggere in piedi la postura viziata del paziente, e facendole seguire nel contempo una respirazione diaframmatica, attendere…e chiedere quali disagi, dolori, fastidi emergono nel tempo…,
In questo caso stiamo interrogando il corpo…,sarà lui a darci delle indicazioni.
…Togli il compenso e… ASPETTA! Il corpo è in scacco matto e qualcosa emergerà!
Massimiliano Vodola MFT-FT.